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La termoablazione

Fin dagli anni Ottanta il prof. Sandro Rossi ha rivolto la propria attenzione alla sperimentazione della termoablazione con radiofrequenza (RFA) per il trattamento dei tumori primitivi del fegato
È stato il primo medico al mondo ad applicare tale tecnica all'essere umano e, in questo modo, ha potuto negli anni curare in modalità mini-invasiva numerosi tumori epatici.


La procedura di termoablazione viene eseguita in anestesia locale e si avvale di tre strumenti:

 

Con l'ausilio della guida ecografica viene inserito l'ago nel tumore da distruggere; quando l'ago è nella posizione desiderata del tumore viene attivato il generatore a radiofrequenza che deposita l'energia elettromagnetica attorno alla punta dell'ago-elettrodo. Il tessuto neoplastico viene distrutto attraverso il calore generato dall'energia elettromagnetica che tende a restare confinato nella zona tumorale senza danneggiare in alcun modo la parte sana dell'organo.

 

Rispetto ai tradizionali trattamenti chirurgici la termoablazione presenta importanti vantaggi:

 

La tecnica della termoablazione non può però essere impiegata per il trattamento di ogni tipo di tumore; è infatti riservata a tumori primitivi e quindi agli stadi iniziali. Purtroppo, molte patologie neoplastiche che colpiscono tessuti molli come fegato, pancreas e stomaco, sono asintomatiche e i tumori che interessano questi organi vengono individuati solo in stadio avanzato.
Partendo da questa prospettiva la prevenzione del tumore, sia primaria che secondaria, rimane il punto di partenza per evitare l'instaurarsi di un infiammazioni croniche d'organo.

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